Non ci sono dolori articolari, crampi o appannamenti mentali che tengano quando cuore e determinazione superano tutte le barriere. Questo ha fatto si che tutti i 13 partecipanti, per la nostra società, superassero il traguardo di una maratona che ha visto più di 200 ritirati. Infatti la nona edizione della COLLEMAR-ATHON è stata molto condizionata da un caldo torrido a cui molti non erano ancora preparati.
Ma partiamo dall’in
izio; Calcinelli arriva all’appuntamento intorno alle 7.30 in una Barchi il cui centro storico è praticamente occupato dai tanti atleti che si stanno preparando alla gara. Una volta pronti si passa col consegnare le borse, appositamente numerate, alle camionette militari che hanno il compito di recapitarle all’arrivo. Il resto è attesa, un po’ di riscaldamento, qualche foto di rito per immortalare il momento, un caffè, una tappa al bagno, ancora qualche assunzione di Sali minerali e si fanno le 8.50. Ci si porta verso lo start, lo speaker inizia un discorso spumeggiante e l’elicottero della TV locale sorvola le teste dei mille, ora sono i bersaglieri che rompono il cielo con l’Inno di Mameli poi parte “The Final Countdown” degli Europe e il colpo di bombarda che decreta un inizio solo da vivere – perché tante parole non riescono a descriverne l’emozione – della nona edizione della COLLEMAR-ATHON.
I primi sono delle “macchine” da corsa poi via via tutti iniziano ad attraversare il circuito, in men che non si dica si è a Mondavio, dove si passa al centro del Paese con gli sbandieratori a fare il loro spettacolo, poi si entra nella rocca occupata da ragazzi in costume medievali e ci si dirige ad Orciano dove attraversando il centro storico si ammirano donne danzanti anch’esse in costume medievale. Ora S. Giorgio dove una più moderna Rock Band si esprime Live sulle note dei più svariati e famosi successi. Anche Piagge è gremita di gente assiepata ai bordi con l’ormai consueta abitudine dei bambini in fila per dare il 5 ai maratoneti di passaggio. A Cerasa c’è il giro di boa della mezza maratona e qui si inizia a sentire tutto il peso della strada percorsa con la tegola di quello da percorrere, già a S. Costanzo la maratona ha mietuto le sue vittime e una volta attraversato il paese inizia la discesa che porta a Fano, e mai discesa è più difficile da affrontare, per quanto possa sembrare un eufemismo. Quando il crampo incombe così come il dolore lancinante delle gambe niente è più semplice. Una volta giunti a Fano si passa sotto il ponte Metauro e si supera il 35° km.
Attraversare il lungo mare e parte del centro inizia ad essere un vero calvario, ma una volta giunti al porto MARINA DEI CESARI si taglia scompostamente il traguardo, magari con le lacrime agli occhi ma con la consapevolezza di avere domani una nuova avventura da raccontare, magari ridendo di quello di cui oggi si è pianto.
Calcinelli si è presentata con la seguente formazione: Bravi, Cicerchia, Conti A., Diamantini, Gualandri, Lodoviconi, Pianosi, Pierotti, Polverari, Santi, Traiani, Virgili e Zandri. Nei prossimi giorni l’ordine e i tempi di arrivo. La maratona è anche valida come 2^ prova del calendario CORRERE X CORRERE che ha come prossimo appuntamento la 10 km di Fossombrone del 22 Maggio.